Cinquantasei giorni dall'inizio dell’epidemia in Italia.
Parafrasando il titolo del celebre romanzo di Gabriel García Márquez “L'amore ai tempi del colera”, ogni aspetto delle nostre esistenze è diventato un “al tempo del Covid-19”, qualcuno forse taccerà di essere poco originali, ma all'interno di quel “tempo” non ben quantificato sono riversati gli spettri delle nostre preoccupazioni: se da sempre il tempo è stato la misura con cui è possibile misurare gli eventi,
Ventiduesimo giorno di lock down italiano.
A oggi i paesi colpiti nel mondo sono 113, il Situation Report n. 70 del 30 Marzo 2020 pubblicato dal World Health Organization riporta 693.224 contagi e 33.106 decessi. Dai balconi non si canta più, ma si osserva un più rispettoso silenzio in segno di cordoglio per tutte le vittime da COVID-19, in Italia oramai arrivate a più di 11.000. Il valore del tempo non sarà più lo stesso
Il 21 Febbraio 2020 si registrava in Italia il primo caso di COVID-19, meglio noto come corona virus. Da quel momento in poi le nostre vite, le nostre abitudini e le nostre priorità sono state stravolte. I più fortunati possono continuare a proseguire le loro esistenze semplicemente rimanendo a casa, certo, con delle limitazioni, ma con la possibilità di poter ancora salvaguardare il bene più prezioso di tutti: la propria salute e quella dei propri familiari